tag:blogger.com,1999:blog-43965763949599089582024-02-19T05:26:47.022+01:00Dieta Diabetici - Diete per curare il DiabeteDiete per diabetici e libri sull'alimentazione ideale per chi convive con il Diabete.Unknownnoreply@blogger.comBlogger51125tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-76158807572893001482018-05-07T21:21:00.003+02:002018-05-07T21:21:28.608+02:00Posso mangiare il cioccolato con il diabete?<b>"Dottore, posso mangiare il cioccolato?"</b> è una domanda che mi viene rivolta molto frequentemente durante l'attività clinica quotidiana e la mia risposta è di solito sì, ma con cautela ed alcune limitazioni.
Infatti, il cioccolato è un cibo ad elevato contenuto di grassi e quindi molto calorico: 100 grammi di cioccolato fondente apportano circa 500 Kcal, equivalenti ad una ricca porzione di spaghetti ben conditi.<br />
<br />
Ciò non vuol dire che il cioccolato sia proibito ai diabetici, che devono sempre controllare la propria alimentazione, ma può essere consumato purché inserito in uno schema dietetico calcolato ed equilibrato. Per sottolineare l'importanza dell'apporto calorico si deve ricordare che per smaltire una tavoletta di cioccolato fondente da 100 grammi o il suo equivalente è necessaria una camminata di almeno due ore.
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJttHZahqlis_D2k_pYLEke8W9nhSvl0H_-yJe0pbyTq5q_hCseHbidzZV6f6r0e7dA3IxmhepEpT9PiQo5sCMhuH7tTOkJjHDzMrUYjy2ydTSfyYuOEvNg2lKF3_J7XDd-409sPZcLaE/s1600/posso+mangiare+il+cioccolato+con+il+diabete.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="posso mangiare il cioccolato con il diabete" border="0" data-original-height="350" data-original-width="700" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJttHZahqlis_D2k_pYLEke8W9nhSvl0H_-yJe0pbyTq5q_hCseHbidzZV6f6r0e7dA3IxmhepEpT9PiQo5sCMhuH7tTOkJjHDzMrUYjy2ydTSfyYuOEvNg2lKF3_J7XDd-409sPZcLaE/s400/posso+mangiare+il+cioccolato+con+il+diabete.jpeg" title="posso mangiare il cioccolato con il diabete" width="400" /></a></div>
Il cioccolato era già noto ed usato dalle popolazioni precolombiane dell'America Latina circa 1000 anni prima di Cristo: i maya, che amavano la bevanda di cacao preparata con acqua calda, chiamavano il cioccolato kakaw uhanal, ovvero "cibo degli Dei", e il suo consumo era riservato solo ad alcune classi della popolazione (sovrani, nobili e guerrieri).<br />
<br />
Il cacao è ottenuto dai semi dei frutti dell'albero del cacao (Theobroma cacao) attraverso un lungo e complesso processo di lavorazione.
Solo circa 2500 anni dopo il cioccolato venne importato in Spagna da Cristoforo Colombo al ritorno da un viaggio in Honduras, ma alla Corte spagnola non fu apprezzato.
Dopo un altro quarto di secolo, nel 1528, Hernàn Cortéz, che aveva apprezzato il cioccolato alla corte dell'imperatore Montezuma, portò in Spagna alcuni semi di cacao, recandoli in dono a Carlo V.<br />
<br />
Da allora il cacao venne introdotto in Europa in maniera più diffusa e l'importazione avveniva in modo regolare dalle colonie d'oltre oceano alla Spagna sotto diretto controllo della corona spagnola.
Il cioccolato veniva sempre servito come bevanda, ma gli europei, ed in particolar modo gli ordini monastici spagnoli, depositari di una lunga tradizione di miscele e infusi, vi aggiunsero la vaniglia e lo zucchero per correggerne la naturale amarezza e tolsero il pepe ed il peperoncino presenti nella bevanda originale.
Per tutto il Cinquecento il cioccolato rimase un'esclusiva della Spagna. Furono gli spagnoli a importare la tradizionale lavorazione per la produzione delle tavole di cioccolato solide, anch'esse di origine azteca, nella Contea di Modica in Sicilia dove regnavano e fu probabilmente per la loro influenza che il cacao si diffuse in Italia a cavallo fra 1500 e 1600.
Solo qualche secolo più tardi si cominciarono a produrre tavolette di cioccolato simili a quelle odierne ed i maestri cioccolatieri diedero ampio sfogo alla loro abilità confezionando cioccolatini, praline e dolci vari a base di cioccolato per la soddisfazione dei golosi.<br />
<br />
Le proprietà curative del "cibo degli Dei" erano già note qualche secolo fa, quando si riteneva che migliorasse il tono dell'umore, avesse effetti afrodisiaci e anti-fatica, potesse curare il catarro, le disfunzioni del fegato e dello stomaco, migliorasse la fertilità ed avesse proprietà antinfiammatorie.
Ricercatori del secolo scorso hanno invece evidenziato alcuni effetti negativi del cioccolato (incremento ponderale, acne, carie dentarie) per cui ne sconsigliavano l'uso.
Fortunatamente per i golosi, uno studio epidemiologico condotto tra il 2000 ed il 2004 dalla Harvard Medical School di Boston e dall'Università di Panama sugli indiani Kuna, originari delle San Blas Islands, un gruppo di minuscoli isolotti a est del Canale di Panama, ha confermato che l'uso del cioccolato fa bene e che potrebbe essere considerato un trattamento naturale contro infarto, ictus, cancro, diabete. I ricercatori hanno messo in evidenza che la bevanda tradizionale dei Kuna è a base di cacao con un consumo medio di più di 40 tazze la settimana, ma quando i Kuna emigrano nel continente tendono a perdere l'abitudine a bere cacao.<br />
<br />
Facendo un confronto fra le cause di morte tra i Kuna stanziali bevitori di cacao e quelli emigrati non più consumatori di cacao, i primi corrono un rischio di infarto, ictus, cancro e diabete, fino a dieci volte più basso.
Numerosi studi clinici pubblicati nel corso degli ultimi anni su prestigiose riviste scientifiche internazionali hanno confermato gli effetti benefici del consumo di cioccolato fondente ad elevato contenuto di cacao, mentre hanno dimostrato l'inefficacia del cioccolato bianco.
Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Aquila ha dimostrato in soggetti ipertesi e con ridotta tolleranza ai carboidrati che il consumo di 100 gr di cioccolato fondente al giorno per 15 giorni è in grado di ridurre la pressione sia sistolica che diastolica ( 4 mmHg), il colesterolo totale ed LDL (-7%), l'insulinoresistenza e di migliorare la funzionalità delle cellule ? del pancreas. L'uso di un'analoga quantità di cioccolato bianco non portava ad alcun risultato; tuttavia, non è possibile ignorare il rischio di sovrappeso associato ad un eccessivo consumo di un alimento ad alto contenuto energetico quale il cioccolato (circa 500 Kcal per 100 gr di cioccolato fondente).
Uno studio clinico dell'Università di Colonia (Germania) pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association) nel luglio 2007, sembra conciliare gli effetti benefici sulla salute del consumo di cioccolato con le esigenze della bilancia.<br />
<br />
La ricerca, durata quasi due anni (da gennaio 2005 a dicembre 2006) e condotta su volontari adulti di entrambi i sessi con un'età compresa tra i 56 e i 73 anni, ha dimostrato che l'assunzione quotidiana di 6,3 grammi di cioccolato fondente (circa 30 Kcal) per 18 settimane riduceva la pressione sia sistolica, che diastolica senza alcun aumento del peso, nè dei lipidi, nè del glucosio nel sangue. Il calo pressorio, di per sé modesto, era simile a quello ottenibile con il cambiamento dello stile di vita verso comportamenti più salutari e, secondo gli esperti, sarebbe sufficiente per ridurre il rischio di morte per ictus dell'8% e quello per malattie coronariche del 5%.
Un'altra conferma degli effetti benefici del cioccolato arriva da ricercatori dell'Università di Stanford (Stati Uniti) dimostrando, in un gruppo di persone tra i 59 e gli 83 anni, che il consumo di una bevanda al cioccolato di una nota industria alimentare di snack incrementava il flusso sanguigno al cervello dell`8% dopo la prima settimana, e del 10% dopo la seconda. Ciò significa rallentare il declino cognitivo senile e prevenire l'ictus.
Un articolo molto interessante e promettente per i diabetici è stato pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ove si segnala che il consumo quotidiano per un mese di una bevanda al cacao ricca di flavanoli può portare un miglioramento della funzionalità dei vasi sanguigni del 30% in soggetti con diabete mellito tipo 2 notoriamente ad elevato rischio per malattia aterosclerotica e per eventi cardio-vascolari.<br />
<br />
Oggi sappiamo che i benefici del cioccolato fondente risiedono nei flavanoli, un tipo di fitonutrienti appartenenti al più ampio gruppo dei flavonoidi, assenti nel cioccolato bianco, ma presenti anche nella frutta e nella verdura colorate, nel tè, nel vino e ovviamente nel cacao.
I ricercatori ritengono che i flavanoli, già noti per l'azione anticancro, possono proteggere i vasi sanguigni, ridurre l'aggregazione piastrinica attenuando il rischio trombotico, migliorare la resistenza all'insulina, inibire la formazione dei derivati reattivi dell'ossigeno e di altri radicali liberi (noti per effetti cancerogeni e sull'invecchiamento) ed, infine, che hanno effetti positivi sulla memoria. Inoltre, un terzo dei grassi che si trovano nel cioccolato è costituito dall'acido oleico, un grasso insaturo che si trova anche nell'olio d'oliva, noto per i suoi effetti benefici sul cuore.
Alcuni ricercatori svizzeri hanno messo in evidenza la necessità di adottare metodi di trattamento industriale atti a preservare le proprietà del cacao: purtroppo molti produttori di cioccolato tendono a trattare eccessivamente il cacao diminuendo notevolmente la presenza dei flavonoli, che sono responsabili del sapore amaro, e arricchendolo di grassi e zuccheri, sostanze più dannose che benefiche se ingerite in abbondanza, per rendere l'alimento più piacevole al gusto.<br />
<br />
Invece, alcuni ricercatori dell'Università di Dusseldorf (Germania) e della University of California, probabilmente poco propensi a mangiare cioccolato, studiando le proprietà chimiche e gli effetti dei flavonoli del cacao hanno scoperto che una sostanza dal nome complicato (epicatechina) è la maggiore responsabile degli effetti benefici del cioccolato: nasce quindi l'idea di poterla utilizzare in futuro come farmaco (meglio una compressa o una barretta di cioccolato ?).
Da quanto esposto, ai diabetici può essere concesso il consumo di cioccolato perché offre numerosi effetti benefici sul rischio cardio-vascolare e sulla sensibilità all'insulina, ma dato l'elevato apporto di grassi e di calorie chi introduce il cioccolato nella dieta dovrà fare qualche rinuncia sottraendo una quantità di calorie pari a quelle introdotte con una barretta di cioccolato dalla dieta abituale oppure incrementare l'esercizio fisico o più verosimilmente combinare entrambe le cose.<br />
<br />
Si può, quindi, essere favorevoli al cioccolato amaro di buona qualità, ovviamente se ricco di flavonoidi, ma se ne consiglia comunque un'assunzione moderata: uno o due quadretti piccoli al giorno sono sufficienti.
Riassunto
Il cioccolato fondente, se di qualità, fa sicuramente bene alla salute perché migliora il metabolismo degli zuccheri, riduce la pressione, riduce il rischio cardiovascolare e aterosclerotico, ha un grande effetto antiossidante grazie alla presenza dei flavonoli.<br />
<br />
E' pertanto importante scegliere cioccolato di qualità ad alto contenuto di cacao e quindi di flavonoli, per essere certi di assumere un alimento salutare e non solo grassi e calorie.
Ai diabetici può essere concesso il consumo di cioccolato perché offre numerosi effetti benefici sul rischio cardio-vascolare e sulla sensibilità all'insulina, ma dato l'elevato apporto di grassi e di calorie chi introduce il cioccolato nella dieta dovrà fare qualche rinuncia sottraendo una quantità di calorie pari a quelle introdotte con una barretta di cioccolato dalla dieta abituale oppure incrementare l'esercizio fisico o più verosimilmente combinare entrambe le cose.
Si può, quindi, essere favorevoli al cioccolato amaro, ovviamente se ricco di flavonoidi, ma ne consiglia comunque un'assunzione moderata: uno o due quadretti piccoli al giorno sono sufficienti.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-29739059603604697912018-05-02T15:19:00.000+02:002018-05-02T15:19:10.151+02:00Diabete gestazionale linee guida<br />
<b class="rosso"><a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-gestazionale.html">Diabete gestazionale</a></b><br />
<b>Nuove linee guida per il management del diabete gestazionale ...</b><br />
<br />
L'ACOG - American College of Obstetricians and Gynecologists - ha rilasciato le nuove linee guida che rimpiazzano quelle del dicembre 1994 a riguardo del management del diabete gestazionale.<br />
<br />
Il test prevede l'uso di glucosio (50-grammi), con valutazione ad 1 ora eseguito tra le 24 e le 28 settimane di gestazione, con un valore discriminante di 130 - 140 mg/dL.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixjtGTFNwfUSe_j0un59ih3sldHADhOQwA5FQ_Sa5_sC7V8EhUQq6mHHF9-QFTfhcSIvlu39KQ94tEbPbghwNnlf6lp0fbPIKChPhNcsv0eusjeLbSUck5crQ4pHPpTRhWD_Xi20SSHks/s1600/informazioni+diabete+gestazionale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="informazioni diabete gestazionale" border="0" data-original-height="341" data-original-width="512" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixjtGTFNwfUSe_j0un59ih3sldHADhOQwA5FQ_Sa5_sC7V8EhUQq6mHHF9-QFTfhcSIvlu39KQ94tEbPbghwNnlf6lp0fbPIKChPhNcsv0eusjeLbSUck5crQ4pHPpTRhWD_Xi20SSHks/s320/informazioni+diabete+gestazionale.jpg" title="informazioni diabete gestazionale" width="320" /></a></div>
<br />
Non è raccomandabile l'esecuzione di un test ambulatoriale su sangue capillare.<br />
<br />
Se le pazienti sono sottoposte a restrizione calorica essa non deve superare il 33%.<br />
<br />
L'uso di insulina deve essere considerato se la terapia dietetico-nutrizionale fallisce.<br />
<br />
Se il peso stimato eccede i 4500 grammi, il parto cesareo può ridurre l'incidenza di lesione del plesso brachiale nel nascituro.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-51900554796808611132018-03-30T20:16:00.002+02:002018-03-30T20:17:31.647+02:00Come ci si accorge di avere il diabete ?<h2>
Quali sono <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-i-sintomi-per-riconoscerlo-dai.html">i sintomi che contraddistinguono il diabete?</a></h2>
Quando una gran parte delle beta cellule presenti nel pancreas sono state distrutte, il nostro organismo non riesce più a regolare la quantità di zucchero presente nel sangue, quindi compaiono alcuni sintomi, visti i quali, <b>il medico potrà sospettare la presenza del diabete</b>.<br />
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Di norma la sintomatologia appare all'improvviso ed i principali sintomi riscontrabili nel soggetto sono:<br />
<br />
<ul>
<li>Perdita di peso</li>
<li>Molta sete</li>
<li>Eccessiva minzione (orinazione)</li>
<li>Segni di disidratazione</li>
<li>Stanchezza, senso di affaticamento</li>
<li>Vista offuscata, sfuocata</li>
<li>Glicemia alta (iperglicemia)</li>
<li>Zucchero e corpi chetonici nelle urine</li>
<li>Infezione da funghi agli organi genito-urinari</li>
</ul>
<br />
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<br />
<b>Perché si verificano questi sintomi?</b><br />
In un soggetto sano, i reni, che sono due organi presenti nel corpo umano, filtrano il glucosio e quindi non ne permettono il passaggio nell'urina, ma quando la quantità di zucchero nel sangue diventa molto elevata, i reni non riescono più a trattenere tutto lo zucchero e ne lasciano passare una certa quantità. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfKCJTQrFpXPqCEWBRPQ2HCAh8xLxB8OcEUYpfS0IOszpP9NdIh-DvEhXhualxFv7_pYF2Fcynoal9jJUBeSc-aS7YHYrLvJFdyg4fPZGg68LBOPgIdG5eqd3JLB5Sa17fyUmuUuJ-0UI/s1600/come+ci+si+accorge+di+avere+il+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="come ci si acorge di avere il diabete" border="0" data-original-height="472" data-original-width="864" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfKCJTQrFpXPqCEWBRPQ2HCAh8xLxB8OcEUYpfS0IOszpP9NdIh-DvEhXhualxFv7_pYF2Fcynoal9jJUBeSc-aS7YHYrLvJFdyg4fPZGg68LBOPgIdG5eqd3JLB5Sa17fyUmuUuJ-0UI/s400/come+ci+si+accorge+di+avere+il+diabete.jpg" title="come ci si acorge di avere il diabete" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Con uno dei test presenti nel normale esame dell'urina si riesce a determinare la <b>quantità di glucosio presente</b> e quindi a <b>diagnosticare il diabete</b>. Per smaltire il glucosio in eccesso, è necessario urinare molto e ciò provoca la sete insaziabile, la secchezza della bocca e la disidratazione nel soggetto colpito.
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-55311930456220568742018-03-30T20:00:00.000+02:002018-03-30T20:07:34.413+02:00Prevenzione del diabete di tipo 1<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Può accadere, ed in realtà si verifica abbastanza di frequente, che le differenze genetiche che rendono ogni uomo un singolo individuo, portino alcuni tessuti o parti del nostro organismo ad assomigliare molto ad alcune componenti o parti di virus, batteri, o comunque di sostanze estranee, a noi esterne e quindi non riconosciute dal nostro sistema immunitario come "nostre", facenti parte cioè del nostro organismo.</span></div>
<div align="justify">
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<span style="font-family: inherit; "><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgemBhf4faqLbcD2WCQSedKB-IByfEV014bOcmfGwFbuDfvNDWZb8GLqmKwWqtNPZPi9gC8lyIPev1ew6ah28mOqcYa9WAWcWAgzrW8ax7ihNH41cSWnJyklbFnxXLIx_1g3WCIvjCStqE/s1600/prevenzione+diabete+di+tipo+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img alt="Prevenzione diabete di tipo 1" border="0" data-original-height="308" data-original-width="428" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgemBhf4faqLbcD2WCQSedKB-IByfEV014bOcmfGwFbuDfvNDWZb8GLqmKwWqtNPZPi9gC8lyIPev1ew6ah28mOqcYa9WAWcWAgzrW8ax7ihNH41cSWnJyklbFnxXLIx_1g3WCIvjCStqE/s320/prevenzione+diabete+di+tipo+1.jpg" title="Prevenzione diabete di tipo 1" width="320" /></span></a></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Quindi, quando il nostro corpo è infettato da quel particolare batterio o da quel particolare virus o verrà a contatto con quella specifica sostanza anche per ingestione, il nostro sistema immunitario inizierà a produrre degli anticorpi che, data la grande similitudine, non saranno in grado effettuare una distinzione tra l'agente esterno e la parte dell'organismo a lui simile.<br />Il risultato di questo errore di scambio sarà la distruzione di entrambe le parti. Questo è ciò che accade nel <b>diabete di tipo 1</b>, il nostro sistema immunitario identifica come "non proprie dell'organismo" le cellule beta del pancreas, quelle cellule designate alla produzione dell'insulina, e le distrugge.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Questa breve introduzione, ci servirà più avanti per capire bene quali sono le difficoltà che si incontrano nella prevenzione, soprattutto del <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-1.html">diabete di tipo 1</a>.<br />La prevenzione generica consiste in una serie di provvedimenti utili a contrastare in modo efficace l'insorgenza o l'evoluzione di una malattia.<br />Nella teoria, i passi da seguire sono abbastanza semplici, basta individuare la causa di una malattia ed agire su di essa.<br />Nel caso reale però, specialmente nelle malattie croniche che sovente hanno un esordio insidioso, la prevenzione diventa più problematica.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Innanzitutto si ha un inizio della malattia che solo raramente coincide con l'esordio. Più semplicemente, quando la <b>malattia si manifesta "clinicamente"</b> cioè quando le alterazioni dell'organismo dovute alla malattia stessa sono già in atto e raggiungono livelli tali da generare dei sintomi che siano rilevabili clinicamente, la malattia è già attiva da tempo nell'organismo. Anche in assenza di segnali della sua presenza quindi, la malattia provoca dei danni all'organismo. E' molto utile poter conoscere con precisione in quale fase sia l'evoluzione della malattia in quanto i provvedimenti preventivi che dovremmo adottare saranno differenti e specifici a seconda della fase d'evoluzione su cui dovremmo applicare questa prevenzione.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="font-family: "verdana"; ">Prevenzione primaria</span></b><span style="font-family: "verdana"; ">La prevenzione primaria viene attuata quando la malattia non è ancora in atto, consiste in pratica nell'individuare quali sono i soggetti predisposti allo sviluppo della patologia, e di applicare una serie di provvedimenti atti ad evitare l'insorgenza della malattia.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="font-family: "verdana"; ">Prevenzione secondaria.</span></b><span style="font-family: "verdana"; ">La prevenzione secondaria viene invece attuata quando la malattia è già in corso, anche senza che si sia manifestata con dei sintomi, consiste quindi nell'individuare con degli esami quali siano i soggetti che già presentano delle alterazioni dovute alla patologia, e di applicare una serie di provvedimenti finalizzati a bloccare o rallentare l'evoluzione della malattia.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="font-family: "verdana"; ">Prevenzione terziaria.</span></b><span style="font-family: "verdana"; ">La prevenzione terziaria viene attuata quando la malattia si è già manifestata clinicamente con dei sintomi e consiste nell'applicare tutti gli strumenti a disposizione al fine di evitare o rallentare l'insorgenza di complicanze anche croniche della malattia.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Nel caso specifico del diabete mellito di tipo 1 (insulino dipendente) per operare un'efficace prevenzione dovremmo:</span></div>
<ul style="text-align: -webkit-center;">
<li><div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Identificare i soggetti predisposti all'insorgenza della malattia.</span></div>
</li>
<li><div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Identificare le cause scatenanti la malattia. (fattori ambientali)</span></div>
</li>
<li><div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Conoscere i processi patologici coinvolti nell'evoluzione della malattia.</span></div>
</li>
</ul>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; ">Nessuno di questi punti è finora stato completamente risolto, tuttavia qualcosa si può fare.<br />Analizziamo, tenendo conto dei punti sopra descritti, come si può applicare una <b>corretta prevenzione al diabete di tipo 1</b>. </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Nel primo punto (prevenzione primaria) vi sono delle problematiche relative all'identificazione certa dei soggetti predisposti, in quanto, pur essendo stati individuati alcuni caratteri che identificano i soggetti predisposti, questi caratteri non sono abbastanza specifici, sta di fatto quindi che non tutti i soggetti identificabili come predisposti, svilupperanno poi la malattia. Questa selezione però ci aiuta a sapere quali saranno i soggetti su cui concentrare l'attenzione per sviluppare nuovi e più mirati sistemi di identificazione nel futuro. </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Nel secondo punto (prevenzione secondaria) vi sono invece delle problematiche relative all'identificazione certa dei fattori ambientali (cause scatenanti la malattia) che per questa malattia sono molto eterogenei. Quelli conosciuti appartengono sia al gruppo degli agenti infettivi come alcuni virus, sia a gruppi di componenti di alimenti, anche molto comuni, come alcune proteine contenute nel latte vaccino di mucca.</span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: inherit; "><br />Nel terzo punto (prevenzione terziaria) infine, vi sono ancora punti oscuri riguardanti la fisiopatologia e l'evoluzione della malattia ma nel complesso sono sufficienti a darci indicazioni precise, utili ai fini preventivi. E' noto infatti che nella parte iniziale della malattia, prima dell'esordio, vi è una fase in cui il processo auto-immune (distruzione delle cellule beta) è già presente. Questa fase può durare anche anni.</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-71435377095024778462018-02-28T00:14:00.003+01:002018-02-28T00:14:32.036+01:00Raddoppiate le diagnosi di Diabete nel Regno Unito negli ultimi 20 anniUno studio di Diabetes Uk afferma che il numero di adulti e di adolescenti con <b>diabete nel Regno Unito</b> è più che raddoppiato negli ultimi 20 anni, con 3,7 milioni di persone di età pari o superiore ai 17 anni che ora convivono con il Diabete. Il numero è raddoppiato rispetto a quello del 1998 dove erano 1,8 milioni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIAdyecNw-ZxDd-BQFPqbobX5vniLA6X93OrAyDsxEX_OwpkojQfQajbUsDMYHWfwSCuSW11pzFzEzzS-vQglhljXdRC41nqiuSpjRA2Kp83pZCdmO9Rzc0yoQ_Xe953NuHda-iEB2nI/s1600/diabete+in+aumento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Raddoppiano i casi di Diabete" border="0" data-original-height="660" data-original-width="990" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIAdyecNw-ZxDd-BQFPqbobX5vniLA6X93OrAyDsxEX_OwpkojQfQajbUsDMYHWfwSCuSW11pzFzEzzS-vQglhljXdRC41nqiuSpjRA2Kp83pZCdmO9Rzc0yoQ_Xe953NuHda-iEB2nI/s400/diabete+in+aumento.jpg" title="Raddoppiano i casi di Diabete" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
In questo studio non vengono separati <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-1.html">diabete di tipo 1</a> e <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">diabete di tipo 2</a> ma da Diabetes UK fanno sapere che entrambe le tipologie di diabete hanno visto le proprie diagnosi aumentare anche se l'aumento è stato maggiore per quello di tipo 2.<br />
<br />
Uno dei fattori che ha contribuito all'aumento di questo tipo di diabete è sicuramente dovuto all'aumento dell'obesità che con il diabete di tipo 2 ha una stretta correlazione.<br />
Il <b>diabete di tipo 1</b> non è associato invece al peso, si tratta infatti di una condizione autoimmune nella quale l'insulina non viene prodotta.<br />
Si presenta già dall'infanzia e rappresenta il 10% dei casi totali di diabete.<br />
<br />
Nel <b>diabete di tipo 2</b> invece viene prodotta poca insulina o l'insulina prodotta non innesca l'assorbimento del glucosio da parte delle cellule del corpo, è collegato all'obesità e in genere viene riscontrato più avanti nell'età. Si stima che il 60% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbe essere prevenuto.<br />
<br />
I risultati dello studio di Diabetes UK mostrano che in Inghilterra quasi il 7% della popolazione è affetto da diabete.<br />
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-68647491968634525332015-06-17T16:41:00.002+02:002015-06-17T16:41:50.819+02:00La Francia :"Non mangiate più la Nutella! C'è l'olio di Palma"Se non siamo a rischio dell'incidente diplomatico, poco ci manca. La ministra dell'ecologia francese Segolene Royal lancia un monito molto particolare "Non mangiare più Nutella per salvare il pianeta" queste le sue parole in diretta tv.
L'attacco ad una delle aziende più grandi a livello italiano non è stato gradito da molti soprattutto perchè si tocca uno dei prodotti più amati dagli italiani: la Nutella.
<br>
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<br>
Qual è il nocciolo della questione? <a href="http://www.dietadiabetici.com/2015/04/olio-di-palma-causa-il-diabete.html">L'olio di palma,</a> di cui abbiamo già parlato. Oltre ai problemi della salute correlati anche al diabete ci sarebbe un problema per l'ambiente.
<br>
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<br>
In realtà sul secondo punto la Ferrero dimostra di essere una delle aziende più etiche da quel punto di vista secondo un rapporto stilato dal WWF.
Sicuramente non è finita qui e quest'uscita porterà ad un vero scontro.
<br>
<br>
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJvExQ2JndGpRzqH3fcO7FVgTrkE6o0M-uIpKYljja5SaxX56CMTxgb2Goc1JpNpWA1ZabhCoXdAgnsGAsKa0lUOtxWTEGn1PQUD5fUNqAclRbU_4bSFC0Cvop-JolXg-MF_P8oYafHxA/s400/non+mangiate+la+nutela.jpg" />
<br>
<br>
Vedremo come si evolverà la situazione.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-63859869674705829962015-04-30T02:38:00.000+02:002015-06-17T16:44:35.384+02:00Olio di Palma causa il diabeteSi parla molto di Olio di Palma ultimamente.
E' un olio ricavato dalle palme di olio ed è probabilmente l'olio commestibile più prodotto al mondo (se la gioca con l'olio di soia). E' presente in molti saponi, in alimenti come la Nutella e nei detergenti.
<br><br>
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<br><br>
E' un olio dannoso per la salute per diversi motivi: adesso se ne aggiunge un altro, l'olio di palma distrugge le cellule pancreatiche che producono l'insulina e quindi causerebbe il diabete mellito.
<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii0HEXLaymaL8hmJydeVMho8EFvKijK4sat_6YtK7riLzKTc3pYohDgE9VXQt6ooSlLRgHQMnKUKAQV2EklpXqE01Uno9PXjwYOUxUXFFYEpvedFSpM0QTOl7GPmDklD6QeYgQ1l_aO3U/s1600/olio+di+palma+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii0HEXLaymaL8hmJydeVMho8EFvKijK4sat_6YtK7riLzKTc3pYohDgE9VXQt6ooSlLRgHQMnKUKAQV2EklpXqE01Uno9PXjwYOUxUXFFYEpvedFSpM0QTOl7GPmDklD6QeYgQ1l_aO3U/s400/olio+di+palma+diabete.jpg" /></a></div>
<br>
Lo studio che ha cercato la correlazione tra Olio di Palma e diabete è stato svolto dalla Società Italiana di Diabetologia in collaborazione con le Università di Bari, Padova e Pisa coordinate dal Professor Giorgino.
L'Olio di Palma distruggerebbe proprio le cellule del Pancreas atte alla produzione di insulina squilibrando così la stessa produzione.
<br><br>
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<br><br>
Questa ricerca è molto importante soprattutto per quanto riguarda i più giovani. In tanti prodotti industriali per bambini e adolescenti è presente l'olio di Palma e i suoi effetti nocivi potrebbero portare nuovi casi di diabete mellito.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-87570597519759035452015-03-26T01:29:00.000+01:002015-03-26T01:30:20.776+01:00Metformina antitumorale?La Metformina è un farmaco ampiamente usato nei pazienti con <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">diabete di tipo 2</a> appartenente alla categoria dei <i>biguanidi</i>.<br>
Come farmaco contro il diabete ha molte caratteristiche positive come quello di tenere sotto controllo l'obesità.<br>
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<br>
Una recente ricerca italiana dell'Università di Genova coordinata da Barbara Salani hanno scoperto una nuova caratteristica che potrebbe trovare un nuovo utilizzo per questa molecola.<br>
Secondo lo studio infatti la Metformina impedisce alle cellule tumorali di nutrirsi degli zuccheri nel sangue rallentando di fatto la crescita tumorale.
<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr2F4FsEYmt44gCpF8jr_mybzSRcYYc_jcYoKhYGOBRiugw-eoZt48Sqxzcsp2Kja_INNsQQ5kpa3EsjXtr76ziP0aFmgguWGq4V_oG4qY2ye27bzolgputofhlBhzmzhWKgog9GIcuJY/s1600/Metformina+tumore.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr2F4FsEYmt44gCpF8jr_mybzSRcYYc_jcYoKhYGOBRiugw-eoZt48Sqxzcsp2Kja_INNsQQ5kpa3EsjXtr76ziP0aFmgguWGq4V_oG4qY2ye27bzolgputofhlBhzmzhWKgog9GIcuJY/s400/Metformina+tumore.png" /></a></div>
<br><br>
Questa ricerca potrebbe avere molti effetti nel <b>contrasto ai tumori</b> e la <b>Metformina</b> potrebbe essere presto utilizzata in associazione a farmaci antitumorali non solo nei pazienti diabetici.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-36621937207443687642015-03-13T18:29:00.000+01:002015-03-13T18:29:59.549+01:00Fumare in gravidanza aumenta il rischio diabete nel bambinoSono arrivati i risultati dello studio della Endocrine society sugli effetti del <b>fumo in gravidanza</b> sul bambino. In particolare sulla possibilità che il bambino in futuro contragga il diabete.
<br>
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Le bambine sarebbero i soggetti più a rischio ed il diabete insorgerebbe tardi (quando il bambino raggiunge la mezza età).
<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8aVB3TT4kNdFjSomwc2epzgZ8TZm8AsHmF0WLvW0DV58OiPFhNgHBJCy6HeBbUdnMbte34S4Q5P2tvjG9Z18whwmS_Bxh5WG4nJ-Umokdlc4GZrv1pPO1KwjpGVHJ8xtMSzTRiEYO0Tw/s1600/fumo+gravidanza+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8aVB3TT4kNdFjSomwc2epzgZ8TZm8AsHmF0WLvW0DV58OiPFhNgHBJCy6HeBbUdnMbte34S4Q5P2tvjG9Z18whwmS_Bxh5WG4nJ-Umokdlc4GZrv1pPO1KwjpGVHJ8xtMSzTRiEYO0Tw/s400/fumo+gravidanza+diabete.jpg" /></a></div>
<br><br>
Lo studio infatti ha preso in considerazione persone nate tra il 1959 e il 1967 e hanno notato che l'insorgere del <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">diabete di tipo 2</a> era maggiore nei casi in cui la madre aveva fumato durante la gravidanza. Tra gli aspetti presi in considerazione c'erano anche razza, occupazione e presenza di diabete nei familiari.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-53765826862321983302015-03-11T10:00:00.000+01:002015-03-11T10:00:09.680+01:00I dolci pasquali per diabeticiSpesso per chi soffre di diabete la rinuncia ai dolci viene vista come una costrizione molto dolorosa. Lo è in realtà psicologicamente perchè è la prima rinuncia a cui si pensa quando si scopre di avere il diabete. In realtà a seconda del tipo di diabete è possibile prevedere una <a href="http://www.dietadiabetici.com/">dieta per diabetici</a> comprendente anche qualche dolce ogni tanto.
<h2>Dolci per Diabetici</h2>
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<br><br>
Vengono incontro a questa esigenza alcuni prodotti <b>GIUSTO Giuliani</b>, casa farmaceutica che ha pensato ad una linea di dolci pasquali studiati su misura per chi soffre di diabete e di celiachia.<br>
I marchi utilizzati per questi prodotti sono <b>Giusto senza Glutine, Giusto senza zucchero e Giusto Diabel </b><br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhThlytIJSELX6fJ19-MZT3a1nz2CeRssOTWOEB2Dzx1gdV8aZ5xwFUnWBzDc7tG3RqgllMEsmmJVU-ORwCX9NdC4I-3wWZQ4UBmdpaOo9v_PkOYTYrwMPzM3Yj_HPbRPyhjk4StvsR1mQ/s1600/colomba+pasquale+diabetici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhThlytIJSELX6fJ19-MZT3a1nz2CeRssOTWOEB2Dzx1gdV8aZ5xwFUnWBzDc7tG3RqgllMEsmmJVU-ORwCX9NdC4I-3wWZQ4UBmdpaOo9v_PkOYTYrwMPzM3Yj_HPbRPyhjk4StvsR1mQ/s400/colomba+pasquale+diabetici.jpg" /></a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-84683870939349099412015-03-10T00:24:00.002+01:002015-03-10T01:02:45.472+01:00Diabete: tenere sotto controllo la glicemia con un infusoreUna novità in campo medico per chi soffre di <b>diabete</b>, una patologia che colpisce oltre 250 milioni di persone nel mondo.
<br><br>
<h2>Controllo glicemia Diabete</h2>
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<br>
Uno degli aspetti al quale tutti quelli a contatto con il diabete si sono scontrati soprattutto nei primi tempi è il continuo controllo del livello di glicemia. Tanti pazienti si trovano a scontrarsi con crisi ipoglicemiche soprattutto durante la notte soprattutto quelli affetti da <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-1.html">diabete di tipo 1.</a> Durante l'ultimo convegno internazionale sul Diabete è stato presentato un dispositivo che potrebbe agevolare in molti a tenere sotto controllo la glicemia.
<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhknKnXVRtopkxjQ8fSwUpfTK_PmfQeQkDeC-Q7zKHw3lO6zOAeBD4PsgFOtYHDzevnRKpOWZ9BB38hD4QOBW8aYG4f8bx2aKSlfzGuoIyVE0AzFCzfX5O24cANAvNQ_vTg6Jvnv0Di2cg/s1600/microinfusore+insulina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhknKnXVRtopkxjQ8fSwUpfTK_PmfQeQkDeC-Q7zKHw3lO6zOAeBD4PsgFOtYHDzevnRKpOWZ9BB38hD4QOBW8aYG4f8bx2aKSlfzGuoIyVE0AzFCzfX5O24cANAvNQ_vTg6Jvnv0Di2cg/s400/microinfusore+insulina.jpg" /></a></div>
<br><br>
<h2>Infusore per diabetici</h2>
Questo nuovo dispositivo medico è un infusore capace di tenere sotto controllo il livello di glicemia nel sangue automaticamente, in pratica fungerà da pancreas artificiale.<br>
L'infusore, presentato dall'azienda <b>Medtronic</b> che lo ha ideato, unisce un monitoraggio continuo dei livelli del glucosio con una pompa che eroga l<b>'insulina</b>. A differenza dei dispositivi attuali, che bloccano l'infusione quando ormai la glicemia è troppo bassa, questo ha un algoritmo che riesce a prevedere sulla base dei dati quando si rischia una crisi, e a far agire la pompa di conseguenza. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-70264095579769779852015-01-14T20:58:00.000+01:002015-01-14T20:58:00.486+01:00Obesità e Diabete confermata la correlazioneE' arrivata un'ulteriore conferma della correlazione tra obesità e diabete grazie ad uno studio italiano che spiega il rapporto tra l'incremento dell'obesità e quello del <b>diabete autoimmune</b>.</br>
Secondo lo studio della Società Italiana di Diabetologia l'obesità porterebbe ad un'eliminazione di cellule pancreatiche attraverso una reazione autoimmune che distruggerebbe così le cellule portatrici di insulina.</br></br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi9PrcSETGTSiZT6igdZLZYox9Az9pOTggEhBsLlCXMWzD_qysjK8RaK-Q2KLeelltqNOBLEz_BFtDUOECTrgej9W754CGzGhFAIPMhaNHtyWRC5bBSWdr95TVJ89FSukfSS1ib3WbvB4/s1600/obesita+diabete.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi9PrcSETGTSiZT6igdZLZYox9Az9pOTggEhBsLlCXMWzD_qysjK8RaK-Q2KLeelltqNOBLEz_BFtDUOECTrgej9W754CGzGhFAIPMhaNHtyWRC5bBSWdr95TVJ89FSukfSS1ib3WbvB4/s400/obesita+diabete.jpeg" /></a></div></br></br>
Questo causerebbe un tipo di diabete chiamato NIRAD, che si classifica a metà tra il <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-1.html">diabete di tipo 1</a> e il diabete di <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">tipo 2</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-14818680225054187032014-06-06T03:01:00.001+02:002014-06-06T03:01:47.401+02:00I pistacchi nella dieta contro il diabeteUn ottimo alimento per ritardare l'insorgere del diabete sono i pistacchi.
E' questo il risultato di una ricerca dell'Università di Terragona in Spagna che è stato esposto dalla relatrice Monica Bullò.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdfEYb3I1VoNk6XvxumnwoIk_ySAj8YgYdlQtoxjOohD22ksf6IuB-ZeIw3i_BN0tYyjg3ZQ3BQiFl3cXVO_8Xd6DXPGMlqLek2qLO_YNbfs6LJR4VY9n_FJKDz6VblhMXfL6i2syXfWc/s1600/pistacchi+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdfEYb3I1VoNk6XvxumnwoIk_ySAj8YgYdlQtoxjOohD22ksf6IuB-ZeIw3i_BN0tYyjg3ZQ3BQiFl3cXVO_8Xd6DXPGMlqLek2qLO_YNbfs6LJR4VY9n_FJKDz6VblhMXfL6i2syXfWc/s400/pistacchi+diabete.jpg" /></a></div>
I Pistacchi contengono molti grassi insaturi e antiossidanti che permetterebbero al corpo di assorbire meglio gli zuccheri ingeriti.
In generale sono consigliati in una dieta anti diabete come del resto la frutta secca in generale.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-17111853813166128792014-05-30T02:27:00.000+02:002014-05-30T02:27:41.451+02:00Penna per insulina per bambini JuniorSTARSbarca in Italia il nuovo dispositivo di Sanofi chiamato JuniorSTAR.<br />
JuniorSTAR è una penna per insulina per i più giovani testata da pazienti under 18 con il diabete di tipo I.<br />
<br />
I risultati del test sono brillanti, quasi tutti gli intervistati hanno elogiato le qualità della penna, leggera, facile da trasportare e da utilizzare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhxJ5dQWGmgOX1ZhIlojGk6pttWu4ihclyta2MhLbud2SylOjYxFVzuTZLJCm5nTP4VrWdgzMvdulvYnDIMkEwmYVq6fgcpdyzDDvBk7uymVI5oj40LjSG_wkIahFGC7h4vt5jJ6f9lI/s1600/Sanofi-JuniorSTAR-290x290.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhxJ5dQWGmgOX1ZhIlojGk6pttWu4ihclyta2MhLbud2SylOjYxFVzuTZLJCm5nTP4VrWdgzMvdulvYnDIMkEwmYVq6fgcpdyzDDvBk7uymVI5oj40LjSG_wkIahFGC7h4vt5jJ6f9lI/s1600/Sanofi-JuniorSTAR-290x290.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
La penna può essere utilizzata anche dai pazienti più piccoli, è possibile utilizzarla infatti già da bambini di 2 anni.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-4419157134237742792014-01-17T01:34:00.001+01:002015-03-10T01:04:19.658+01:00Ricette per DiabeticiProblemi a trovare la ricetta giusta per chi soffre di diabete? Ecco alcuni consigli alimentari per tenere sotto controllo la glicemia e per trovare la ricetta giusta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJDHhlVFaUZBXfN-83YauGVS2xz1OGCaMZzP9TtJhjwKKGTTMMCgUaAaW61cranPUFuP28alV5Ts-h4EQUiL2-Eq9cSC_WT8h2trLobDrcgjRtGYyxva_W_gJWff_LPMCYOQexeaS9iaQ/s1600/Diabete+Ricette.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJDHhlVFaUZBXfN-83YauGVS2xz1OGCaMZzP9TtJhjwKKGTTMMCgUaAaW61cranPUFuP28alV5Ts-h4EQUiL2-Eq9cSC_WT8h2trLobDrcgjRtGYyxva_W_gJWff_LPMCYOQexeaS9iaQ/s400/Diabete+Ricette.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Carboidrati</b>: Non sono off limits ma è bene tenerli sotto controllo, pasta e riso se possibile integrali e mai raddoppiare la presenza di carboidrati (o pane o pasta).<br />
<br>
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<br />
<b>Legumi</b>: ottimi contenitori di fibre e portatori bassi di glicemia, non farli mancare mai.<br />
<br />
<b>Condimenti</b>: Evitare quelli troppo grassi, ecco alcune alternative ok: succo d'arancia e di limone, senape, aceto, yogurt naturale, salsa di pomodoro, aglio, basilico, parmigiano, prezzemolo, scalogno.<br />
<br />
<b>Da evitare</b>: zucchero, prodotti dolciari (biscotti, merendine, gelati, cornetti), miele, cioccolato, marmellata, primi piatti troppo elaborati (lasagne, tortellini, cannelloni, ecc.), frutta sciroppata, banane, mandarini, uva, melograno, fichi, cachi.<br />
<br />
Ecco alcune <b>letture utili</b>.<br />
<br />
<iframe src="http://rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=FFFFFF&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=pit03-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8878879053" style="width:120px;height:240px;" scrolling="no" marginwidth="0" marginheight="0" frameborder="0"></iframe> <iframe src="http://rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=FFFFFF&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=pit03-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=8857303314" style="width:120px;height:240px;" scrolling="no" marginwidth="0" marginheight="0" frameborder="0"></iframe> <iframe src="http://rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=FFFFFF&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=pit03-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=ss_til&asins=886229381X" style="width:120px;height:240px;" scrolling="no" marginwidth="0" marginheight="0" frameborder="0"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-8724125936764632462013-12-05T03:15:00.003+01:002013-12-05T03:15:39.616+01:00Vitamina D contro dolore e depressione causati da Diabete di Tipo 2La <b>vitamina D riduce il dolore</b> nelle donne con diabete di tipo 2 e depressione, secondo uno studio condotto dalla Loyola University Chicago. <br>
Il <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">diabete di tipo 2</a> e' associato con <b>depressione e dolore</b>, ma pochi studi hanno cercato di capire come il dolore potrebbe incidere sul trattamento della depressione nei pazienti con diabete di tipo 2 e nessuno studio ha valutato il ruolo degli integratori di <b>vitamina D</b> su questa associazione. <br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_d_5mBzNERgcRkWtbtWkONbpms1AJC-M6pNyo8a9wnN6hfd8-XnM6vJVLUsEM1ecOKxnZCozSkKsmO8o-7txUeb1Hlq0eJtVlZSsm1wr0ci-guxpgENgikQn3aIA1whYCdVGTDPsOIng/s1600/depressione+dolore+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_d_5mBzNERgcRkWtbtWkONbpms1AJC-M6pNyo8a9wnN6hfd8-XnM6vJVLUsEM1ecOKxnZCozSkKsmO8o-7txUeb1Hlq0eJtVlZSsm1wr0ci-guxpgENgikQn3aIA1whYCdVGTDPsOIng/s400/depressione+dolore+diabete.jpg" /></a></div>
<br>
I ricercatori hanno testato l'efficacia di integratori settimanali di vitamina D2 per sei mesi sulla depressione nelle donne con diabete di tipo 2. La depressione era notevolmente migliorata con gli integratori. <br>
Il 61 per cento delle pazienti riportava dolore neuropatico e il 74 per cento riferiva intorpidimento e formicolio in mani, dita e gambe (dolore sensoriale) all'inizio dello studio e i ricercatori hanno scoperto una significativa diminuzione del dolore neuropatico e sensoriale tre e sei mesi dopo la somministrazione di integratori di vitamina D2.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-76390426409269301342013-11-30T03:54:00.001+01:002013-11-30T03:54:02.753+01:00Dieta Vegana e Diabete<b>Vanno d'accordo la Dieta Vegana e Diabete? Si può essere Vegani se si soffre di Diabete?</b><br />
<br />
Sì, sicuramente, anzi la dieta vegana previene tumori e diabete rispettivamente del 40 e 66 %. Inoltre si ha una riduzione del rischio d’infarto del 50% rispetto invece a tutte quelle persone che assumono quotidianamente alimenti come: <b>carne rossa, salumi e formaggi</b>.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgffHIVP0n8Saq0l5hi5yL4OVKL6gyWaMcXhnMZ6fKTUXLtzFCHk2BvEBITc975Z734k5QdaCdSa-7SbbM78yp7YMuF37NTH7VX2C98-tSxGtJdghDKyyfqel55Y-LOyNhRlqbCrCMSa4o/s1600/Dieta+Vegana+Diabete.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgffHIVP0n8Saq0l5hi5yL4OVKL6gyWaMcXhnMZ6fKTUXLtzFCHk2BvEBITc975Z734k5QdaCdSa-7SbbM78yp7YMuF37NTH7VX2C98-tSxGtJdghDKyyfqel55Y-LOyNhRlqbCrCMSa4o/s200/Dieta+Vegana+Diabete.jpg" width="200" /></a><br />
<br />
Lo stile di vita e il piano alimentare composto prevalentemente da frutta e verdura va ad incidere positivamente anche sull’invecchiamento della pelle.
<br />
<br />
<b>La dieta vegana</b> è in grado di prevenire una serie di malattie quali: cancro, diabete mellito, osteoporosi, arteriosclerosi, ictus, allergie, obesità, cecità, calcoli renali, Alzheimer e Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-53830012502099015672013-11-30T03:47:00.000+01:002013-11-30T03:47:02.143+01:00Diabete e Girovita, una stretta correlazione.Il Girovita abbondante? Non un buon segno. <br />
Non stiamo parlando di moda o bell'aspetto ma di salute.<br />
<br />
Infatti il <b>girovita abbondante</b> è un fattore comune a molti mali come il <b>Diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori.
</b><br />
<br />
<i>Quali sono le misure limite del girovita? </i><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDkHOWttemxFwAcsvoV4ONKb-sbTSH9KIXZVxxEx4Q7mRFGMDe4q2W_4_NHRlzCzkv9Sp1VGBNZoMJdc9dngo6feoKNm5imv8816cpmyrfSGI9QiGysBajZTgD0HanTxeQ-1dscPVEm4/s1600/Girovita+e+Diabete.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDkHOWttemxFwAcsvoV4ONKb-sbTSH9KIXZVxxEx4Q7mRFGMDe4q2W_4_NHRlzCzkv9Sp1VGBNZoMJdc9dngo6feoKNm5imv8816cpmyrfSGI9QiGysBajZTgD0HanTxeQ-1dscPVEm4/s1600/Girovita+e+Diabete.jpg" /></a>Per la donna 80-82 cm mentre per l'uomo 94-95 cm. Oltre queste dimensioni si scatena un'infiammazione cronica di basso grado che apre le porte sia al diabete che alle malattie cardiovascolari.<br />
<br />
Nell'attesa di una cura mirata a base di antiinfiammatori cosa fare per prevenirlo? <br />
Una giusta <b>alimentazione e un'attività fisica</b> continuata sono i migliori modi per tenere sotto controllo le dimensioni del girovita ed assicurarsi una salute migliore.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-9555881553208758882013-11-30T03:09:00.001+01:002013-11-30T03:09:26.305+01:00Diabete in Gravidanza molto pericoloso per il bambinoDati molto preoccupanti quelli che arrivano da un'importante ricerca sul Diabete negli USA.<br>
Sarebbe molto pericolosa infatti la presenza di una condizione di diabete pre esistente in <b>Gravidanza</b>.<br>
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOltvubb1_3F-VMdvIkUY_GsJeLsUGIGxCezkT9Ys7IHrOxb7GnT9yLvye6lsLw-RzmGLFdPODuASfMQ-QKRZXCQ8buMz9rpyg7PKCleiSPdgH7AKjBq_Y9Lhqb2OzMtHA_SbJw1P76OU/s1600/Diabete+Gravidanza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOltvubb1_3F-VMdvIkUY_GsJeLsUGIGxCezkT9Ys7IHrOxb7GnT9yLvye6lsLw-RzmGLFdPODuASfMQ-QKRZXCQ8buMz9rpyg7PKCleiSPdgH7AKjBq_Y9Lhqb2OzMtHA_SbJw1P76OU/s400/Diabete+Gravidanza.jpg" /></a></div>
<br>
Non stiamo naturalmente parlando di <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-gestazionale.html">Diabete Gestazionale</a>, ma di una condizione già esistente prima della Gravidanza.
<br><br>
In questo caso infatti il pericolo di morte per il feto o per il bambino appena nato aumenterebbe di oltre 4 volte il normale in Gravidanze e del doppio dopo la nascita.<br>
Nello studio sono stati rilevati dati coincidenti sia per il <b>diabete di tipo 1</b> che per il <i>diabete di tipo 2</i>.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-12613365362167059742013-11-28T14:00:00.000+01:002013-11-28T14:00:05.406+01:00I 10 campanelli d'Allarme contro il DiabeteEcco i <b>10 sintomi</b> più comuni che dovrebbero farvi pensare al Diabete:
<br /><br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhWppNLLLzvv4eKKrXRslpLpiVSd6LATcaBa5UK10az9tyQicNl0W02KS2cxwn6xlhG_WLLLTukMC4zQyiu9I5l7oGl4ee9Lgw_fKmGyj73cx8dudrEpradkmGT0_s8Q0n06SqpamT2Jw/s1600/sintomi+diabete.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhWppNLLLzvv4eKKrXRslpLpiVSd6LATcaBa5UK10az9tyQicNl0W02KS2cxwn6xlhG_WLLLTukMC4zQyiu9I5l7oGl4ee9Lgw_fKmGyj73cx8dudrEpradkmGT0_s8Q0n06SqpamT2Jw/s400/sintomi+diabete.jpg" width="295" /></a></div>
<ol>
<li>Vista offuscata </li>
<li>Calo di peso improvviso </li>
<li>Fame eccessiva </li>
<li>Infezioni </li>
<li>Formicolio </li>
<li>Confusione </li>
<li>Disfunzione erettile </li>
<li>Spossatezza </li>
<li>Irritabilità </li>
<li>Sete frequente</li>
</ol>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-12978496594768689472013-11-27T02:58:00.002+01:002013-11-27T02:58:41.561+01:00Pistacchio contro il DiabeteUn valido alleato contro il Diabete di tipo 2 sono i pistacchi.
Il mix tra fibre e grassi buoni presenti nel pistacchio sarebbero utili ad evitare l'impennata glicemica dopo pranzo tipica del Diabete di Tipo 2.
<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3yCaKgKE0PlRFnMOBMh747aCdGAxLOlQo8MfbSIpiQxJOMls_9r7_31zZrS8b2unDSfDqg_J7_YD5f7tC44oR6JZdiQJGTvbqnQeQI4N73Ci_-w5RIL4LflXqzp66bqzaDsJ0QdriqQ/s1600/Pistacchio+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3yCaKgKE0PlRFnMOBMh747aCdGAxLOlQo8MfbSIpiQxJOMls_9r7_31zZrS8b2unDSfDqg_J7_YD5f7tC44oR6JZdiQJGTvbqnQeQI4N73Ci_-w5RIL4LflXqzp66bqzaDsJ0QdriqQ/s400/Pistacchio+diabete.jpg" /></a></div>
<br><br>
Il <a href="http://www.dietadiabetici.com/2012/03/diabete-di-tipo-2.html">Diabete di Tipo 2</a> si ha quando l'organismo non riesce ad utilizzare l'insulina in maniera corretta. In questo tipo di diabete è fondamentale il controllo dell'alimentazione.
<br><br>
Ecco il parere del nutrizionista <b>Giorgio Donegani</b> :"In effetti, la ricchezza di fibre unita alla particolare composizione dei grassi contenuti nel pistacchio, può da un lato aiutare la modulazione della glicemia postprandiale e dall’altro contribuire efficacemente a un miglior profilo dei lipidi ematici, funzionale alla protezione cardiovascolare”.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-54938696326468335232013-10-29T18:07:00.002+01:002013-10-29T18:07:51.981+01:00Vitamina D contro il DiabeteUn consumo quotidiano di Vitamina D potrebbe allontanare il rischio di Diabete di Tipo 2. <br>
I ricercatori stanno portando avanti un importante studio clinico per confermare se prendere la "vitamina del sole" sia in grado di prevenire o ritardare l'insorgenza del Diabete di Tipo 2.<br>
Una serie di studi scientifici accreditati hanno correlato la Vitamina D con l'abbassamento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e anche il diabete<br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhho_dAOs0Vuos51TJ1QaGZJVwO9T0r-Es-H7C-bna72cmXQ9j0BdHzsAR8c2Ko5orCR_2a1mHczJDxgeySZMnttN3nHvWCC6ofdSSdZdXkxxOvEfxoAxq0Hwz05Z-9YhYUQ00Wefvy4Q8/s1600/Vitamina+D+Diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhho_dAOs0Vuos51TJ1QaGZJVwO9T0r-Es-H7C-bna72cmXQ9j0BdHzsAR8c2Ko5orCR_2a1mHczJDxgeySZMnttN3nHvWCC6ofdSSdZdXkxxOvEfxoAxq0Hwz05Z-9YhYUQ00Wefvy4Q8/s400/Vitamina+D+Diabete.jpg" /></a></div>
<br>
<br>
Sulla base delle osservazioni di altri studi, i ricercatori sospettano che la vitamina D può ridurre il rischio di diabete del <b>25 per cento</b>.<br>
Ci sono sempre più prove inoltre che la vitamina D potrebbe aiutare la prevenzione delle malattie croniche.
Inoltre la vitamina D3 ha pochissimi effetti collaterali.<br>
Il nostro organismo produce Vitamina D con il sole o con l'assunzione di Salmone e di altri pesci grassi.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-2081860238219389582013-10-17T02:41:00.000+02:002013-10-17T02:41:40.876+02:008 consigli per prevenire il Diabete<b>1. Fare colazione. Mai saltarla!</b>
Un studio clinico ha dimostrato che le persone che fanno colazione corrono dal 35 al 50% in meno il rischio essere in sovrappeso o di sviluppare una resistenza all’insulina rispetto alla gente che salta la colazione. Ma come è possibile? Durante la notte il corpo entra nella “modalità fame”. Se la colazione viene saltata, il fegato comincia a tirare fuori il glucosio immagazzinato per mantenere alto il livello dello zucchero nel sangue. Allo stesso tempo, saltando la colazione vengono chiusi gli interruttori biochimici che riducono la risposta del corpo all’insulina. E questo alza i livelli di un ormone che stimola l’appetito, chiamato grelina. Così che vi andrà di mangiare di più, tutto il giorno. Facendo questo abbastanza spesso, si guadagna peso certamente, dicono gli specialisti dell’Ospedale dei Bambini di Boston.
Per colazione, evitate di mangiare delle ciambelle, delle merendine o dei muffin dal supermercato (troppi carboidrati, troppe calorie e troppi oli idrogenati). Invece, optate per una ciotola di muesli o di cereali ricchi di fibre con del latte scremato, aggiungendone qualche pezzetto di frutta sopra, per un bilanciamento perfetto. Uno studio condotto all’Università di Toronto sulle persone con il prediabete ha mostrato che i cereali ricchi di fibre fanno in modo che le loro cellule “rispondano” meglio all’insulina rispetto ai cereali poveri di fibre. Anche lo yogurt con i frutti di bosco freschi è una buona scelta per colazione.
<b>2. Se si è depressi, cercare aiuto</b>
Se si è depressi, è quasi sicuro che non si mangia bene e non si fa attività fisica. Ma i pericoli per la salute non finiscono qui. Gli esperti americani dell’Università di Stanford pensano che la depressione stessa sia in grado di alterare la chimica del corpo di una maniera talmente profonda che porterebbe dei guai a tutti coloro a rischio di diabete. L’indice della resistenza all’insulina nelle donne depresse è risultato del 23% più alto rispetto alle donne che non soffrono di depressione (indipendentemente dal peso corporeo, dalle abitudini di fare attività fisica o dall’età).
<b>3. Perdere solo qualche chilo</b>
Ora più che mai, il sovrappeso è il fattore di rischio numero uno del diabete sia nei adulti che nei bambini. Guadagnando peso, il grasso in eccesso viene accumulato intorno agli organi interni del tronco, specialmente se di solito si è stressati (gli ormoni dello stress possono “mandare“ del grasso in più alla pancia). Delle nuove ricerche hanno scoperto che questo grasso addominale è pericoloso perché manda dei segnali chimici che desensibilizzano le cellule dell’intero organismo all’insulina (l’ormone che “convince” le cellule di assorbire lo zucchero presente nel sangue). La resistenza all’insulina e il primo passo sulla via del diabete di tipo 2.
Durante un studio clinico cruciale che ha seguito 3234 persone con il prediabete per tre anni, coloro che hanno perso un minimo del 7% del loro peso corporeo (per esempio, 5 chili se uno pesa adesso 70 chili) hanno diminuito del 58% il rischio di sviluppare il diabete in un prossimo futuro. Infatti, la perdita di peso ha funzionato meglio dei farmaci insulino-sensibilizzanti.
Un breve allenamento cardio 3-5 volte a settimana può bruciare il grasso della pancia meglio di qualsiasi dieta- questa è la conclusione degli scienziati dell’Università di Syracusa. Anche 30 minuti di camminata veloce al giorno sono molto efficienti.
<b>4. Cercare di mangiare almeno 7 porzioni di frutta e verdura al giorno</b>
E di combinarli con tre porzioni di cereali integrali. Seguire una dieta ipocalorica ricca di frutta e di verdura fresca e di cereali integrali, rinunciando nel frattempo al pane bianco, al rizo bianco, ai cibi prodotti con della farina bianca e ai dolci aiuta a mantenere basso e costante il livello dello zucchero nel sangue. Le ricerche hanno dimostrato che questo regime migliora anche l’infiammazione di basso grado nel corpo, che interferisce con l’azione dell’insulina e con l’assorbimento dello zucchero nelle cellule.
Un recente studio clinico svolto su 486 donne alla Scuola della Salute Pubblica di Harvard ha rivelato che coloro che hanno mangiato più frutta sono del 34% meno predisposte di sviluppare la sindrome metabolica – un insieme di fattori di rischio, inclusa la resistenza all’insulina, che predispongono una persona al diabete. Le donne che hanno mangiato più verdura hanno diminuito i rischi del 30%. Nel frattempo, i ricercatori tedeschi che hanno seguito circa 25 000 persone (maschi e femmine) per parecchi anni hanno scoperto di recente che coloro che hanno assunto più fibre di cereali integrali sono del 27% meno predisposti a sviluppare il diabete, rispetto a quelli che ne hanno assunto di meno.
<b>5. Rinunciare all’acqua “zuccherata”</b>
Cominciate ad alleviare la vostra sete con dell’acqua fresca, dell’acqua frizzante (con uno spruzzo di lime o di limone), con del tè senza zucchero o con del latte scremato, invece delle diverse bevande, delle bibite al suco di frutta, del caffè o del tè zuccherato.
Gli specialisti della Scuola di Medicina dell’Università di Boston hanno scoperto durante uno studio clinico che una sola bevanda zuccherata al giorno aumenta del 44% il rischio di sviluppare la sindrome metabolica sopra descritta. I medici ancora devono capire perché questo effetto; può essere semplicemente a causa di tutte quelle calorie in più contenute nelle bevande o nei cibi ricchi di grassi e di zuccheri ai quali siamo tentati di abbinare le suddette bibite (come per esempio pizza o patatine piccanti). Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che una sola bibita zuccherata al giorno può essere associata al sovrappeso, forse perché il nostro cervello non ne registra le calorie in più, quindi non le compensiamo mangiando di meno.
Un altro possibile colpevole è lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio. Esso è essenzialmente dello zucchero in forma liquida, largamente utilizzato nell’industria dolciaria e gli esperti sono del parere che possa condurre facilmente al diabete.
Per un dissetante più sano, ecco una ricetta semplice: mettere qualche bustina di tè (nero, verde o alle erbe) in una caraffa piena d’acqua e lasciatela nel frigo tutta la notte prima di berla. E concedetevi ogni tanto un bicchiere di latte scremato. Il calcio, la vitamina D e gli altri minerali del latte potrebbero essere il motivo per il quale una porzione di latticini a basso contenuto di grassi al giorno può ridurre il rischio della sindrome metabolica del 62% – lo si è dimostrato in uno studio clinico inglese.
<b>6. Spegnere la TV e uscire di casa</b>
L’esercizio fisico aiuta a prevenire il diabete trasportando lo zucchero del sangue verso i muscoli avidi di “combustibile” e rendendo le cellule più sensibili all’insulina. In seguito a uno studio svolto a Harvard su 40.000 donne si è scoperto che 30 minuti di camminata veloce al giorno più la riduzione del tempo passato davanti alla TV ad un massimo di 10 ore a settimana diminuisce il rischio di diabete del 43%. Se camminare vi annoia, segnatevi per un corso di aerobica, andate al bowling, andate con i figli e i nipoti a fare una passeggiata per il bosco oppure semplicemente accendete la musica e ballate.
<b>7. Mangiare meno cibo di tipo fast-food</b>
Seguendo le abitudini alimentari di circa 9.500 persone tra 45 e 64 anni durante uno studio clinico che durò 10 anni, i ricercatori americani hanno scoperto che coloro che mangiano due porzioni di carne rosa (burger di vitello) a settimana corrono del 26% in più il rischio di sviluppare la sindrome metabolica. Aggiungendo anche le patatine fritte per una volta aumenta ancora il rischio del 10-25% . Questi cibi sono ricchi di grassi saturi e trans, che sono stati collegati al diabete.
<b>8. Rimpiazzare gli hamburger e il burro con il pesce e l’olio di oliva</b>
Ogni boccone di hamburger e ogni spalmata di burro che mangiate è ricca di grassi saturi. Questi grassi non solo tappano le arterie, ma aumentano anche la resistenza all’insulina e questo fatto vi porta sulla strada verso il diabete. I grassi saturi innescano anche una infiammazione, che risulta tossica per le cellule, comprese quelle che metabolizzano lo zucchero del sangue. Il pesce e l’olio di oliva hanno esattamente l’effetto opposto, anzi, potrebbero ridurre il rischio di diabete. Questo vale anche per le noci (arachidi comprese) e l’olio di canola.
Certo è che non dovete esagerare con questi grassi buoni, che sono comunque molto calorici. Tagliare il consumo totale di grassi (compresi quelli saturi) aiuta a diminuire il rischio di diabete – lo hanno scoperto i partecipanti al US Diabetes Prevention Program study. Loro hanno limitato il consumo di grassi al 7% della quantità totale di chilojoules al giorno (l’equivalente di 60 grammi di formaggio più 5 grammi di burro – se uno assume generalmente circa 8400 chilojoules al giorno).Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-80981488221536967292013-10-17T02:18:00.001+02:002013-10-17T02:18:22.501+02:00Vino per Combattere il DiabeteOttima notizia per gli amanti del Vino. La bevanda alcolica più consumata in Italia potrebbe essere un valido alleato contro il diabete.<br><br>
L'enologo <b>Mattia Vezzola</b> ha dato alla luce il <b>vino metabolico</b>, un prodotto nato con l'obiettivo di accomunare in un unico prodotto l'alta qualità vinicola ad una grande varietà di principi nutritivi che aiutano a prevenire malattie di tipo metabolico come diabete mellito, obesità e ipertensione. <br><br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEbNJf7z2P5yaVFBbilaSRAXOcNoQnuB2XqzMp7XvQJBT0O9rm3fncSree24FW_0AeGn-olbGwVYLY63ZZ3sLd8jAgKvMtkguFUgFTdGZgNjUU2ciWFXhLpQI2YmkzjFJzvMRFjwXXKK4/s1600/vino+metabolico+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEbNJf7z2P5yaVFBbilaSRAXOcNoQnuB2XqzMp7XvQJBT0O9rm3fncSree24FW_0AeGn-olbGwVYLY63ZZ3sLd8jAgKvMtkguFUgFTdGZgNjUU2ciWFXhLpQI2YmkzjFJzvMRFjwXXKK4/s400/vino+metabolico+diabete.jpg" /></a></div>
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Il vino è stato presentato nei giorni scorsi presso la Cantina Costaripa a Moniga del Garda in provincia di Brescia, dove il suo ideatore ha spiegato di essersi basato sulle linee guida della "Cucina Lineare Metabolica" dello chef Luca Barbieri e del nutrizionista degli Spedali Civili di Brescia Claudio Macca.
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Vizzolo ha spiegato: "Questo vino, che abbiamo chiamato Valtenesi Campostarne entra a pieno titolo nel pensiero equilibrato della buona tavola. Dalla rarità di quattro uve autoctone del Lago di Garda: Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera nasce un prodotto raro e prezioso, risultato di una ricerca mirata a conciliare due esigenze fondamentali: mantenere il naturale equilibrio di gusto e olfatto e comprovare che due bicchieri di vino al giorno aiutano il nostro cuore a stare meglio".
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Si tratta di un risultato di tutto rispetto che, nel caso confermasse le sue proprietà benefiche e nutritive, potrebbe rivelarsi essere un elemento fondamentale da inserire quotidianamente nella dieta delle persone che hanno problemi di tipo metabolico. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4396576394959908958.post-47725479173908571872013-10-02T15:13:00.001+02:002013-10-02T15:13:31.806+02:00L'Educazione Fisica alle Elementari aiuta a prevenire il diabeteNon è mai troppo presto per iniziare a fare <b>attività fisica</b>.
Lo dimostra ancora una volta <i>Australian National University di Canberra</i> con uno studio pubblicato recentemente. L'attività fisica alle elementari insegnata da personale specializzato (non da maestri comuni ma da <b>insegnanti di educazione fisica</b>) aumenta l'insulino resistenza nei bambini prevenendo così tutte le malattie diabetiche.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi71D6vFgELIBc34ZAvDUdNON7afCN1FOK2dC-zv5C_KAcWTgOjBnzQd8NReQesPy5u_WNCQp70a7fioLUw5lKOhFwjbIZbCIDAK_Rsr08DW-lRFNPSqybLLGGffRQIRtdaPtoT8rrDRdI/s1600/attivit%C3%A0+fisica+bambini+diabete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi71D6vFgELIBc34ZAvDUdNON7afCN1FOK2dC-zv5C_KAcWTgOjBnzQd8NReQesPy5u_WNCQp70a7fioLUw5lKOhFwjbIZbCIDAK_Rsr08DW-lRFNPSqybLLGGffRQIRtdaPtoT8rrDRdI/s400/attivit%C3%A0+fisica+bambini+diabete.jpg" alt="attività fisica bambini diabete" /></a></div>
Nello studio è stata presa in considerazione un'<b>attività fisica</b> di 2 ore a settimana.Unknownnoreply@blogger.com0